TAMARO (SAP TRIESTE) RICORDA I COLLEGHI ROTTA E DEMENEGO: CAMBIARE GIUSTIZIA E SICUREZZA
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Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, ha voluto ricordare i colleghi uccisi il 4 ottobre 2019 nella Questura di Trieste, rimarcando alcuni aspetti negativi che ogni poliziotto deve affrontare quotidianamente durante lo svolgimento del proprio lavoro. Queste le parole del Segretario: «Sono passati quattro anni da quel tragico pomeriggio di ottobre che ha lasciato a terra Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, due giovani servitori dei cittadini uccisi per mano di un assassino. Con quella lucida azione perpetrata all’interno della Questura, la “casa dei poliziotti”, il criminale ha messo in risalto non solo la fragilità della “giustizia”, ma anche quella della “sicurezza”. È da tempo che il SAP denuncia anche l’inadeguatezza di alcune strutture di Polizia a causa della loro tipologia, concepite spesso per altri scopi e in altri tempi e magari difficilmente dotabili di sistemi e strumenti di sicurezza. Stesso discorso vale per le dotazioni di Polizia. Questa vicenda ha aperto una gravissima ferita difficile da sanare, non solo per i familiari, ma anche per i poliziotti, per la gente comune e la città intera. La “giustizia” in questa vicenda esce indebolita, perché con le sentenze di primo e secondo grado, passa quel messaggio che in Italia il garantismo ed il buonismo nei confronti dei criminali ha il sopravvento rispetto alla brava gente, dove chi delinque trova sempre una via d’uscita. C’è qualcosa che non va in questo sistema ed è dovere di tutti concorrere a cambiarlo affinché non si ripetano più situazioni di questo genere».
ROTTA BALCANICA, TAMARO (SAP TRIESTE): PER CONTRASTARE I TRAFFICANTI DI MIGRANTI SERVONO PIÙ UOMINI
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Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, è intervenuto in merito all’inseguimento avvenuto nella mattinata del 1° ottobre lungo la strada che collega il valico di frontiera di Fernetti all’abitato di Opicina: «Ancora un inseguimento transfrontaliero, l’ennesimo per bloccare la fuga di un passeur con a bordo migranti, l’ennesima azione congiunta delle polizie slovena ed italiana in contrasto alla tratta degli esseri umani provenienti dalla Rotta Balcanica. Interventi del genere oltre a mettere inevitabilmente a rischio l’incolumità dei colleghi, non li “tutela” del tutto sotto il profilo delle garanzie funzionali. Esistono delle norme di carattere generale in materia di accordi bilaterali italo-sloveni abbastanza buone, ma vorremmo venissero messe più in chiaro, quando accadono situazioni come queste, quello che si può e quello che non si deve fare. Il Sap attende da molti anni che venga stilato un protocollo operativo che chiarisca in modo definitivo ed inequivocabile le modalità d’intervento. L’inseguimento transfrontaliero di oggi certifica ancora una volta le molteplici modalità utilizzate dai criminali per far giungere in maniera illegale in Italia le persone che transitano per la Rotta Balcanica. Per contrastare ciò ma anche per implementare le pattuglie miste italo-slovene è evidente che serve utilizzare un numero più elevato di uomini rispetto a quelli oggi a disposizione. Serve inoltre una logistica diversa e l’utilizzo di altri mezzi ad esempio droni ed elicotteri come è stato fatto dalla Francia per individuare nuovi arrivi e assicurare alla giustizia i trafficanti di uomini».
IL SAP DI TRIESTE PARTECIPA ALLA GARA DI TIRO AL PIATTELLO A FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE “ABC BIMBI CHIRURGICI”
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E’ stata organizzata da “Pegoraro sport” e “Società Triestina Tiro a Volo”, con la collaborazione del SAP Trieste una gara benefica di tiro al piattello, a favore dell’Associazione “ABC” (bimbi chirurgici) dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste”. Sabato, 9 settembre 2023 dalle 09:00 alle 19:00 presso il Poligono di Noghere a Muggia (TS) si disputerà la gara che sarà articolata sulla specialità “percorso di caccia in pedana” suddivisa su due campi per un totale di 50 piattelli. Il ricavato sarà devoluto a favore dell’Associazione ABC (bimbi chirurgici) dell’Ospedale Burlo Garofalo di Trieste.
BABY-GANG, TAMARO (SAP TRIESTE): PENE CERTE PER TUTTI
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Il fenomeno dei reati commessi da ragazzi minorenni, sta crescendo sempre di più nelle nostre città. Già da giovanissimi, alcuni ragazzi si riuniscono nei centri cittadini, irrispettosi della società in cui vivono e delle leggi che la regolano. Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, è intervenuto così sul fenomeno delle “baby-gang” a Trieste: «È evidente il degrado culturale in una società come la nostra dove manca il rispetto verso il prossimo, verso lo Stato ed i suoi rappresentanti. Una deriva sociale frutto di anni di politiche incentrate sul “buonismo” e “perdonismo” a tutti i costi e sul “garantismo” rivolto molto più spesso ai criminali e meno verso la brava gente e i tutori dell’ordine. È difficile muoversi in un mondo, dove un insegnante di fatto è intimorito e non può “bocciare” un alunno, dove un minorenne quando viene controllato dalla Polizia con tono ilare dice “tanto non puoi farmi niente ora faccio chiamare l’avvocato. La riforma Cartabia ha poi di fatto “diminuito” i reati, rendendo molti di questi procedibili solo dietro denuncia della vittima e non più d’ufficio. Servono regole chiare ma anche pene certe, altrimenti la deriva continuerà segnando l’involuzione e l’imbarbarimento della nostra società che sembra essere già iniziata».
FLUSSO MIGRANTI, TAMARO (SAP TRIESTE): LA “ROTTA BALCANICA” È VIVA E IN INCREMENTO
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Non si arresta il massiccio flusso di migranti lungo il confine con la Slovenia, in prevalenza nella zona della Val Rosandra. Negli ultimi giorni sono stati rintracciati più di un centinaio di stranieri, tra cui una ventina di minori non accompagnati. Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, si è espresso manifestando le criticità che sono presenti ormai da tempo in quel territorio: «I rintracci di questi giorni stanno a dimostrare che la “Rotta Balcanica” è viva ed in continuo incremento. Le difficoltà di collocamento dei nuovi arrivati vanno di pari passo con quelle delle forze di Polizia, aventi organici carenti ed una logistica del tutto inadeguata per affrontare un fenomeno di tali dimensioni. Il problema deve essere affrontato in tutti i suoi aspetti, anche quello relativo agli operatori di Polizia, impegnati quotidianamente in prima linea sulla questione».