Per fortuna a Trieste non è successo nulla, grazie anche ai dispositivi messi in atto dalla Questura e alle concomitanti manifestazioni nazionali, in primis quella di Milano, che sicuramente hanno aiutato non poco a dirottare verso altre piazze i manifestanti più “caldi”.

Quello però a cui assistiamo in questi giorni nelle nostre città è molto grave non è antifascismo: è criminalità!

Criminalità messa in atto non dagli antifascisti e dalle persone che civilmente manifestano i loro legittimi pensieri, ma da quei vili “personaggi” che si “nascondono e mascherano” dietro la bandiera in questo caso dell’antifascismo (ma vale per qualsiasi altra bandiera); criminali specializzati e professionisti del disordine organizzato, finalizzato alla devastazione delle città e alla violenza contro le forze di Polizia, categoria che il SAP rappresenta.

Sono atti vili questi perché nel voler colpire le forze dell’ordine inevitabilmente si colpiscono i valori proprio per i quali ci si batte: democrazia, giustizia, libertà.

Sono atti oltremodo vili, inoltre, perché commessi facendosi scudo degli ideali.

Compito della polizia è quello di garantire le manifestazioni di chiunque in modo pacifico e democratico.

Credo sia l’interesse soprattutto di chi onestamente partecipa a queste manifestazioni essere distanti dai violenti che nulla hanno a che fare con loro, come in questo caso gli antifascisti.

Sono corresponsabili di questi comportamenti tutti coloro che nel corso di questi ultimi anni hanno giustificato, tutelato e forse addirittura appoggiato, queste frange di violenti che con i loro comportamenti illegali dimostrano anche di essere antidemocratici.

C’è la necessità che queste persone vengano ricondotte alla civiltà e venga insegnato loro cosa significa la convivenza pacifica reale e non solo quella scritta o proclamata.

Ferire poliziotti, padri di famiglia, simbolo dello Stato, schierati a difesa della Democrazia nel nome di folli azioni dettate da una ideologia deviata, nel tentativo di imporre il proprio pensiero con la violenza, non può più essere tollerato perché va contro i più elementari principi della nostra Costituzione.

Ferma condanna quindi ai delinquenti protagonisti di scenari già tristemente visti; assoluta solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine ormai quotidianamente bersaglio e vittime di questi infami assalti.

In questi giorni tutti fanno appello alla professionalità delle forze dell’ordine, schierate in piazza a “risolvere” gli effetti della mala politica, peccato poi che con i fatti (vedasi contratto, riordino, carenze di personale, dotazioni, mancanza di norme adeguate… solo per citarne alcuni) non si dimostri a loro un minimo di riconoscenza ed attenzione.

Basta minimizzare e giustificare.

Si incominci a prendere provvedimenti seri in tal senso!