Si è svolto ieri pomeriggio presso la Regione Friuli Venezia Giulia, un incontro tra l’Assessore alle Autonomie Locali, Sicurezza, Immigrazione, Politiche Comunitarie e Corregionali all'Estero Pierpaolo ROBERTI e il SAP rappresentato dal Segretario Regionale Olivo COMELLI, dal Segretario Provinciale di Trieste Lorenzo TAMARO e il suo Vice Alessandro POLESE.

Fondamentalmente l’incontro ha fatto riferimento alla situazione che si è determinata in questi ultimi mesi sul confine orientale e sulla Rotta Balcanica che ha trovato un momento fiorente grazie alle condizioni meteo favorevoli e dalla moltitudine di persone che si stanno spostando dai paesi dell’ex Jugoslavia verso l’Italia.

I rintracci e le segnalazioni di questi tempi hanno decretato un’incontrovertibile aumento di persone che transitano attraverso i nostri 54 km di fascia confinaria, particolarmente favorevole al transito vista la sua conformazione geografica.

Il SAP è da anni che chiede un deciso intervento da parte del Dipartimento per queste zone, in particolare nelle stagioni primaverili ed estive.

Appelli rimasti inascoltati per anni e addirittura ritenuti “allarmisti” da una certa parte politica e perfino da alcuni sindacati di Polizia evidentemente politicamente “schierati”, che oggi, cambiato l’esecutivo, confermano e lamentano le stesse criticità denunciate dal SAP: la mancanza di operatori delle forze dell’ordine.

Il SAP nell’incontro con l’Assessore ROBERTI ha voluto esprimere l’apprezzamento per l’attenzione dimostrata dall’Esecutivo nell’inviare concretamente dei rinforzi, anche se per ora questi risultano ancora insufficienti, auspicando che questi si tramutino a breve in “forze strutturali”.

Perché questo avvenga è necessario che urgentemente si provveda all’assunzione di un numero elevato di nuove e giovani forze, magari attingendo dalle graduatorie ancora aperte dell’ultimo concorso indetto per l’arruolamento di operatori di polizia.

L’esperienza di Tarvisio con un rinforzo duraturo dei Reparti Mobili, del Reparti Prevenzione Crimine (R.P.C.) e dei militari ha prodotto risultati sicuramente positivi.

E’ necessario quindi, che si ripeta la stessa esperienza con l’impiego di personale nel numero proporzionalmente adeguato per il territorio di Trieste, ricorrendo poi anche alle pattuglie miste con la Polizia slovena e applicando e migliorando le modalità per la riammissione degli immigrati clandestini provenienti dalla vicina Slovenia.

Serve quindi che si aumenti il numero degli operatori di Polizia e che i rinforzi, possibilmente qualificati nelle materie di competenza, permangano nel tempo.

Servono inoltre dei mezzi adeguati per il trasporto delle persone.

Non meno importante degli ambienti adeguati dove si possano effettuare le pratiche di polizia previste dalla legge, in totale sicurezza ed igiene sanitaria: oggi la Polizia triestina non dispone né di questi mezzi né di questi locali.

Altra questione importante, la necessità di una revisione della legge sull’immigrazione, auspicando procedure più snelle, semplici e che abbiano un’immediata efficacia, permettendo un reale immediato rimpatrio e respingimento delle persone che non hanno diritto di rimanere sul nostro territorio, anche a seguito di comportamenti delittuosi.

L’Assessore ROBERTI dopo aver attentamente ascoltato le richieste del SAP, ha ribadito che la Regione Friuli Venezia Giulia intende rinnovare al Ministero degli interni la richiesta di aumentare gli organici e i mezzi delle Forze dell’Ordine e, contestualmente di, incrementare la presenza sul territorio dell’Esercito, nell’ambito dell’operazione Strade sicure.

Inoltre l’esecutivo, guidato dal presidente Fedriga, si farà parte attiva nei confronti del Governo italiano affinché si arrivi ad un accordo con il Governo della Repubblica di Slovenia, appena esso sarà costituito, per rispristinare, lungo il confine, la presenza di pattuglie miste di Polizia.

L’Assessore ROBERTI ha sottolineato che il costante incremento delle persone che giungono quotidianamente in Friuli Venezia Giulia dalla rotta balcanica, attraversando il confine orientale induce a tenere alta l’attenzione e ad adottare tutte le misure necessarie per scongiurare il ripresentarsi di un’emergenza.

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