RINTRACCI DI IMMIGRATI CLANDESTINI: NESSUNA SVOLTA! CONTINUA L’IMMOBILISMO DEL DIPARTIMENTO DELLA P.S.
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Più del doppio dei rintracci nel mese di agosto (560 rispetto ai 267 dello stesso periodo dell’anno scorso) e di settembre (337 ad oggi, rispetto ai 219 di tutto il mese di settembre dell’anno scorso) sulla cinta confinaria del capoluogo giuliano rispetto al 2018 effettuati dalla Polizia di Frontiera.
E’ un dato di fatto, ma un dato determinato dalle forze attualmente in campo, cioè da quanto è stato possibile fare con l’organico a disposizione, ma di certo il numero di persone che hanno fatto ingresso clandestinamente sul territorio nazionale è sicuramente ben più alto poiché molte non sono state avvistate.
Era ampiamente prevedibile, vista la stagione e considerando che l’anno scorso in questo periodo si era verificata un’impennata di arrivi rispetto al 2017.
Oggi sono molti di più!
Il SAP in questi mesi ha, in più occasioni, invocato l’arrivo di unità di rinforzo, vista l’evidente e quanto mai logica difficoltà di arginare e gestire un così massiccio fenomeno di immigrazione clandestina.
Il ricorso all’aggregazione, da altre città, di personale della polizia di Frontiera, quella specializzata e preparata professionalmente a gestire tale situazione, appare evidentemente necessaria.
Un provvedimento di questo tipo, ma in direzione contraria, è stato adottato nel 2015, l’anno dell’Expò di Milano, quando anche Trieste, malgrado il problema dei confini, prestò addirittura un quarto della propria forza a favore dell’evento del capoluogo lombardo.
Così non è stato invece per controllare i flussi sulla frontiera nord orientale!
Il Dipartimento della P.S. non ha inviato alcun rinforzo: nessun aiuto quindi agli scarsi 100 uomini e donne della Polizia di Stato, già in forte sottorganico, lasciati soli a fronteggiare un fenomeno così rilevante.
Il disagio e il senso di abbandono sono molto forti e diffusi tra gli operatori di polizia, costretti a contrastare da soli in maniera sicuramente inadeguata questa situazione.
Un immobilismo totale, quindi, dal “centro”.
Nessuna considerazione poi per il problema, già denunciato nel passato, quello igienico sanitario che risulta pure peggiorato: gli arrivi di questi giorni, infatti, hanno messo in evidenza condizioni di pulizia e salubrità sempre peggiori, che espongono inevitabilmente gli operatori di polizia a rischi inaccettabili.
Peraltro risulta davvero assurdo che quanto giustamente fatto dal Dipartimento della P.S. per l’emergenza sbarchi non venga realizzato pure per gli ingressi da terra.
Rinforzi, controlli sanitari e supporti logistici adatti, ma anche nuovi accordi bilaterali con la Slovenia per le procedure di riammissione e una revisione per quanto riguarda l'accettazione delle richieste di asilo, sono inderogabili necessità per svolgere la prevista attività di polizia quando si verificano rintracci così importanti.
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I GIOVANI E LA SICUREZZA STRADALE - IL SAP sarà presente all'incontro del LIONS CLUB
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il Sap Trieste sarà presente all'incontro organizzato assieme al LIONS CLUB Duino Aurisina sul tema " I GIOVANI E LA SICUREZZA STRADALE" , che avverrà il giorno 20 settembre pv alle ore 18.00 presso il Ristorante San Mauro
Per il Sindacato Autonomo parteciperanno il Segretario Provinciale Lorenzo TAMARO ed il Consigliere Provinciale Marco SCARDINA.
SAP: CHE SIA UNA “SVOLTA” AGLI ERRORI DEL PASSATO E CONTINUITÀ’ ALLA POLITICA DEL “CAMBIAMENTO”
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Che sia davvero il momento della “svolta”!
Una svolta alla politica del decennio passato fatto di tagli lineari dettati da una spending review che ha letteralmente messo in ginocchio l’apparato sicurezza.
Una svolta agli errori fatti in passato, che si muova in continuità al cambiamento iniziato dal precedente esecutivo.
Le forze dell’ordine e l’apparato sicurezza ne hanno un disperato bisogno!
Con queste pensiero il Segretario Provinciale del SAP di Trieste Lorenzo Tamaro ha esordito nell'incontro pubblico che il PD ha organizzato con il senatore On. Emanuele FIANO ed i sindacati di Polizia di Trieste.
Una carenza organica di più di 300 unità solo nella provincia di Trieste e 800 nella Regione Friuli Venezia Giulia rispetto al 2007, che mettono in difficoltà le donne e gli uomini della Polizia di Stato nell'assolvere alle proprie funzioni, in una società che richiede sempre più presenza ed intervento degli operatori di polizia e una mole di lavoro che aumenta in maniera esponenziale.
Ruolo determinante saranno gli Istituti di Istruzione, come quello della Scuola Allievi Agenti di San Giovanni che se ristrutturata e magari ampliata potrà “sfornare” un maggior numero di nuovi poliziotti.
Il SAP, primo soggetto sindacale della Regione F.V.G., all’indomani dell’incontro con l’On. FIANO, rimane preoccupato per il futuro dell’apparato sicurezza a seguito della ridotta attenzione posta sul programma del nuovo Governo si esprime sull’argomento con un “Occorre offrire maggiore tutela e valorizzare il personale della difesa, delle forze di polizia e dei vigili del fuoco (comparto sicurezza e soccorso pubblico)”.
Ci sembra davvero troppo poco.
Come già detto dal SAP nel corso del dibattito organizzato dal PD, è necessario si ricorra al più presto a maggiori assunzioni per abbassare l’età media degli operatori di Polizia e rimpiazzare i pensionamenti.
Oggi ribadiamo che ciò serve a riportare l’organico a numeri maggiori e scongiurare deleterie chiusure degli uffici, nello specifico del nostro territorio, dare quindi linfa vitale al Commissariato di Rozzol-Melara, a quello di Opicina e alla Sottosezione di Frontiera di Villa Opicina.
Oggi, riaffermiamo che è necessaria per la Polizia di Frontiera di Trieste carente di più di 20 unità rispetto agli organici previsti per un normale servizio di retro-valico e assolutamente inadatto a fronteggiare i “rintracci”, sempre più corposi, che quotidianamente vengono effettuati sulla cinta confinaria del capoluogo di regione.
C’è bisogno di tutele professionali, ma anche formazione, mezzi, attrezzature e dotazioni come ad esempio il “taser”, ma anche tutele sanitarie e supporto psicologico.
Lo vogliamo al più presto anche a Trieste.
In Italia ci sono state dal 1° di giugno ad oggi più di 160 aggressioni: accadono anche qui a Trieste ed in regione Friuli Venezia Giulia!
Abbiamo bisogno di dotare i poliziotti del “taser”, uno strumento di difesa utile anche a poter evitare tragedie già tristemente vissute proprio a Trieste.
C’è bisogno di una “svolta” all'approccio con le forze dell’ordine, dando più autorevolezza con norme ancor più stringenti nei confronti di chi si comporta illegalmente.
18 ANNI FA IL TRAGICO ATTENTATO ALLE “TWIN TOWERS” IL RICORDO DEL SAP
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All'indomani della tragedia dell' 11 settembre 2001, il SAP è stato il primo Sindacato di Polizia italiano, ad essere ufficialmente invitato a Ground Zero.
Ogni anno il SAP, anche a Trieste, celebra il "Memorial Day", per ricordare tutte le vittime del dovere e per la legalità.
Oggi anche la Segreteria Provinciale di Trieste ricorda le vittime degli attentati newyorkesi, quegli eroi che morirono vittime della barbaria terroristica e nel tentativo di salvare preziose vite umane.
Per non dimenticare!
CRISI POLITICA: NON SI DIMENTICHINO I PROBLEMI DELLA SICUREZZA
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In questi giorni di profonda e complicata incertezza politica, ciò che desta preoccupazione è che nessuno di chi è candidato a governare sembra avere fissato nella propria agenda il tema della “sicurezza”, così caro a molti nella precedente campagna elettorale e sicuramente così prioritario dopo 10 anni di sciagurati e trasversali tagli, che hanno determinato una debilitazione dell’apparato sicurezza così grave. Nessuno o quasi, in questi giorni ha nemmeno menzionato il termine sicurezza! Non vorremmo che si invertisse la rotta, quella di non chiudere più gli uffici di Polizia espressa da questo ultimo Esecutivo, che di fatto aveva bloccato la chiusura della Sottosezione di Polizia di Frontiera di Villa Opicina e arrestato il processo di depotenziamento che era stato messo in atto negli anni precedenti per portare ad un inevitabile inutilità e conseguente chiusura dei Commissariati di Rozzol Melara ed Opicina. Una sensazione, quella avvertita dal SAP come di un improvviso stop ad un processo certamente lungo e complesso da intraprendere che però sembrava essere stato avviato con grande determinazione: si era tornati ad investire e non tagliare sulla sicurezza portandola al centro del sistema. Dalle assunzioni straordinarie di personale, alle risorse destinate alle ristrutturazioni dei nostri edifici, ai più che raddoppiati fondi per le divise, alle nuove disponibilità per servizi mensa e ticket, ed altro ancora. Non vanno inoltre scordati tutti gli interventi normativi, come i due decreti sicurezza con norme più stringenti contro i violenti del “disordine pubblico” e i facinorosi degli stadi; ed ancora strumenti più incisivi per il contrasto alle mafie e dell’immigrazione clandestina e non di minore importanza l’approvazione dell'emendamento, presentato dall’ On. Gianni Tonelli (già Segretario Generale del SAP), per i reati di oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale: farà si che non si potrà più procedere ad assoluzione per “lieve tenuità del fatto” e chi se ne dovesse rendere responsabile, dovrà risponderne sempre davanti alla legge. Non solo un emendamento, ma un vero cambio “culturale”, quello a favore delle forze di polizia che vanno nella direzione inversa a chi vorrebbe, ancora oggi, apporre i numeretti sui caschi, magari opponendosi alle più “complete” bodycam, dimostrando il suo forte pregiudizio nei confronti delle “divise”. Serve quindi che quanto è stato iniziato possa continuare, in caso contrario rischieremmo di ricadere nel baratro di pochi anni fa, con forte ripercussioni sui risultati a danno dell’intera comunità e della brava gente. C’è molto da fare! Servono tutele professionali, anche per arginare le continue aggressioni che quotidianamente stiamo subendo (dal mese di giugno ad oggi ne abbiamo ormai contate più di 144). Servono risorse per dotazioni, mezzi, attrezzatura e formazione. Deve essere portato a termine entro settembre un importante riordino delle carriere che consenta di recuperare, almeno in parte, i danni provocati da quello precedente. C’è un contratto del lavoro da rinnovare in maniera adeguata e non con un aumento da “elemosina” come quello passato. Si rimetta quindi nell’ agenda della politica il tema della Sicurezza: è una delle priorità del nostro Paese, è indispensabile per la sua crescita e per garantire la piena, libera e democratica convivenza civile.