I fatti odierni non possono che sottolineare l’inadeguatezza della normativa penale attuale. Molte leggi sono obsolete e vanno riviste in quanto appartengono a momenti storici diversi da quelli in cui sono state definite e assegnate.

L’abnegazione delle nostre forze dell’ordine non può essere vanificato da un sistema giurdico che non intimorisce il reo.

La totale presunzione di impunità unita alla “morbidezza” dell’azione penale, porta nel criminale l’errato convincimento che la Giustizia non sia un elemento da considerare nella sua condotta.

Un’escaltion di violenza, quella di oggi, tipica di culture che non ci appartengono e che richiede particolare attenzione per essere arginata.

Persone che non si fanno scrupolo ad utilizzare un’arma da fuoco in pieno giorno, in centro città, mettendo a rischio la vita dei cittadini.

Il Sap crede nella Giustizia, crede che gli operatori della sicurezza debbano avere gli strumenti operativi e legislativi adeguati per affrontare questa nuova criminilità.

Si prenda atto finalmente dell’inadeguatezza di un sistema giudiziario lento e macchinoso che non consente nemmeno ai magistrati un intervento celere e  risolutivo.

Mai come in questo periodo storico ci deve essere un cambio di rotta, un investimento nell’infrastruttura sicurezza, uno snellimento delle procedure penali, un aumento d’organico nelle Forze di Polizia e una distribuzione capillare di dotazioni moderne che ancora oggi sono una chimera. Cosa aspettiamo, ad esempio, a fornire  tutti gli agenti di giubbotti antiproiettili sotto camicia?

Ad un mese dalla ricorrenza dei tragici fatti del 04 ottobre è tempo per il Governo e per l’Amministrazione di dare risposte ai cittadini ed alle donne e uomini in divisa che li rappresentano.