L’emendandamento proposto dal PD con primo firmatario la Senatrice Simona Malpezzi, che prevede di trattenere in servizio i colleghi per ulteriori due anni oltre il limite consentito è inacettabile, scellerato e sconsiderato.
Dopo i gravi errori della “spending review” ed i tagli apportati nel recente passato, la proposta di questi giorni rischia di inferire un ulteriore colpo e danno al Comparto Sicurezza, già fortemente debilitato.
Prevedere l’allungamento dell’età pensionabile per sopperire alle carenze di organico delle Forze di Polizia è l’esatto opposto di quanto serve oggi per garantire al cittadino un servizio di sicurezza efficiente e a passo con i tempi.
Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza negli ultimi anni ha effettuato interventi normativi per abbassare l’età media del personale.
E’ stato abbassato il limite d’età per la partecipazione ai concorsi pubblici di arruolamento che da 30 anni è stato adeguato ai 26 anni.
E’ necessario un rinnovamento di organico, che permetta alle nuove leve di poter espletare il servizio con “freschezza” e al meglio della condizione fisica.
A 62 anni di età non si possono svolgere in sicurezza servizi di ordine pubblico, controllo su una volante e nemmeno lunghi appostamenti per indagini di polizia giudiziaria.
Un provvedimento come quello proposto causerebbe il blocco del turnover, mentre c’è la necessità di arruolare nuovi agenti perché l’età media del nostro organico è particolarmente elevata: si aggira attorno i 49 anni.
Si necessita di rapide assunzioni straordinarie per compensare la carenza di 10mila uomini dei nostri organici dopo i tagli della legge Madia.
Auspichiamo che il Senato dia prova di buon senso eliminando questo emendamento.
Oggi le priorità della “sicurezza” sono ben altre: assunzioni straordinarie di giovani ragazzi e ragazze, tutela legale, assistenza sanitaria e dotazioni efficienti.
Si investa sulla sicurezza, modernizzando l’apparato.