Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, invitato all’incontro pubblico con i cittadini di Opicina (TS) è intervenuto per esprimere la propria posizione sul tema sicurezza dopo alcuni episodi di criminalità che si sono verificati sull’altipiano. Il SAP ha evidenziato quanto veritiere erano le preoccupazioni degli scorsi anni che avevano spinto la nostra organizzazione sindacale a denunciare pubblicamente la grave carenza di organico che nel corso degli anni è aumentata in modo esponenziale, non solo a livello nazionale ma anche sul nostro territorio. Il Commissariato di Polizia di Opicina, ad esempio, nel 2003 aveva un organico di 33 operatori di Polizia, organico che permetteva le normali funzionalità previste. Poi, nel 2015 solamente 15 poliziotti e nel 2017 addirittura 12. A queste condizioni non si poteva più garantire la “volante”, che un tempo operava durante tutte le 24 ore. Oggi l’organico è salito a 19 unità, ma per ritornare alla funzionalità di un tempo è chiaro che serva ancora un potenziamento. Siamo favorevoli alla “sicurezza integrata”, sicuramente l’ausilio di telecamere e ogni mezzo informatico e tecnologico sono utili se non indispensabili ad aumentare il controllo ed aiutare le forze dell’ordine a proteggere la gente onesta. È evidente però che accanto alla tecnologia siano essenziali le risorse umane. Ribadiamo il fatto che su scala nazionale, come a Trieste e ad Opicina, l’emergenza ora è la carenza di organico che si corregge solamente con un incremento nel breve termine di un numero considerevole di nuovi e giovani agenti, in considerazione del fatto che entro il 2030 l’ammanco solo nella Polizia di Stato sarà di circa 40 mila unità, rispetto alle piante organiche previste. Il depauperamento delle forze di Polizia è sinonimo di arretramento di quella sicurezza che tanto viene invocata da tutti, anche ad Opicina.

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