Le forze dell’ordine sono vittime due volte; vittime di chi evidentemente non sa o non ha ancora capito, malgrado le eloquenti immagini ormai quotidiane degli scontri con i manifestanti,

che tipo di lavoro esse facciano e vittime di chi sfoga la sua rabbia ed il suo disagio sociale nei confronti di chi solo è preposto a garantire il rispetto delle leggi e della legalità.

Chi ha responsabilità di Governo e proprio in questi giorni è chiamato a decidere su temi importanti come le pensioni dei poliziotti, ma non solo, dovrebbe rendersi ormai conto che l’operatore di polizia non è un impiegato dello Stato e che per questo motivo esiste una legge dello Stato che si chiama “specificità”.

A Trieste le forze dell’ordine hanno dimostrato nella giornata odierna ancora una volta un alto senso di responsabilità e professionalità nel respingere il più possibile al mittente le numerose violente provocazioni ed i lanci di oggetti da parte dei “soliti noti”,  scesi in piazza evidentemente con l'unico scopo di cercare a tutti i costi lo scontro fisico, delegittimando di fatto gli intenti di chi invece era presente per protestare democraticamente, come del resto è successo in tante città italiane con un  triste bilancio di feriti tra le forze dell’ordine.

E’ urgente che il Governo rifletta e dia delle risposte adeguate a quanto sta accadendo.

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