Le legittime manifestazioni di protesta sono sempre più strumentalizzate dai "professionisti del disordine", gruppi antagonisti, autonomi e dall'ala violenta del movimento no tav.

Anche a Trieste come nel resto d'Italia, una minoranza ben organizzata ed attrezzata alla guerriglia urbana, riesce a distorcere il vero significato del dissenso democratico alle scelte politiche adottate, usando violenza contro chi è preposto alla difesa della legalità e perfino contro chi, come è successo l'altro giorno ai giornalisti del quotidiano di Trieste "Il Piccolo", si trova in piazza per "testimoniare" e "raccontare" i fatti della giornata e le ragioni della protesta.

Il SAP da tempo a livello nazionale chiede una ferma risposta dello Stato e della società civile con strumenti normativi più incisivi per contrastare ed isolare chi intende creare uno stato di tensione permanente e trascinare il Paese in una spirale senza fine di violenza.

Provvedimenti come il "fermo preventivo" ed il "daspo" potrebbero dare delle risposte per contrastare i "soliti noti violenti" delle manifestazioni.

Invece da parte del Governo l'unica risposta sono i tagli alle risorse della sicurezza del cittadino.

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