VINCENZO RAIOLA: VENTI ANNI DOPO … PER NON DIMENTICARLO
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Ormai 20 anni fa, il 24 Maggio del 1999, moriva all’ospedale di Niguarda a Milano, l'Agente Scelto della Polizia di Stato Vincenzo Raiola, in servizio presso la Questura di Milano.
Il tragico epilogo di un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in Via Imbonati, a Milano, che ha causato una gravissima ferita alla testa.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di rapinatori armata di fucili d'assalto ed esplosivi militari, assalì un furgone portavalori appena uscito dal deposito di un istituto di vigilanza in Via Bovio, una strada laterale di Via Imbonati nel nord milanese.
Nelle fasi concitate della rapina, giungevano gli equipaggi della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, che vennero accolti da raffiche di mitra che non non risparmiarono nemmeno le autovetture civili e un autobus di passaggio.
Per farsi strada e scappare a bordo di due autovetture hanno utilizzato anche alcuni candelotti fumogeni.
Nel conflitto a fuoco rimasero feriti anche altri agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e perfino dei civili.
Le auto dei rapinatori attraversarono il quartiere di Dergano per poi imboccare nuovamente in Via Imbonati, qualche centinaio di metri più a nord.
Fu qui che i rapinatori si trovarono davanti alle Volanti Comasina e Niguarda , che stavano sopraggiungendo sul luogo della rapina.
I rapinatori alla vista degli agenti immediatamente aprirono il fuoco, ferendo tre di loro, tra i quali l'agente scelto Vincenzo Raiola, gregario della Volante Comasina, colpito da un proiettile alla testa.
Quindi i rapinatori fuggirono definitivamente in direzione di Viale Enrico Fermi, abbandonando le auto in due paesi dell'hinterland milanese.
L'Agente Scelto Vincenzo Raiola, venne trasportato immediatamente all’ospedale di Niguarda in condizione disperate, in coma irreversibile.
Durò 10 giorni la speranza, prima che cessasse di vivere Vincenzo Raiola. Un assalto tremendo come testimoniato dai bossoli ritrovati sul luogo; ben 217 bossoli di arma da fuoco esplosi dai rapinatori.
Dopo una settimana dalla rapina erano ancora visibili, in via Imbonati e nelle strade limitrofe, i segni dello scontro a fuoco (auto trapassate dalle pallottole, fori di proiettile sulle pareti delle abitazioni e negozi).
Le indagini scattarono immediatamente dopo l'assalto e portarono all'individuazione da parte della Squadra Mobile del gruppo di fuoco responsabile della vile aggressione, ma gli arresti scattarono solo a luglio, per permettere di assicurare alla giustizia l'intera banda, compresi due carabinieri corrotti. La banda era composta da ex terroristi di sinistra, pregiudicati per reati di mafia e criminali comuni.
Tre degli assassini ricevettero la condanna all'ergastolo, confermata in Cassazione. Il basista della tentata rapina al furgone portavalori non è mai stato individuato. L'Agente Scelto Vincenzo Raiola era stato in servizio al Compartimento di Polizia Ferroviaria di Milano, prima di ottenere il trasferimento alle Volanti. Lasciò i genitori, il fratello e la fidanzata.
La Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Trieste è stata intitolata alla sua memoria.
MEMORIAL DAY 2019 A TRIESTE ... PER NON DIMENTICARLI
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Lunedì 13 maggio 2019 si svolgerà a Trieste il Memorial Day.
Le celebrazioni si svolgeranno alle ore 09:30 presso il Sacrario Martiri delle Foibe di Basovizza (TS) e a Trieste alle ore 10:30, presso il Famedio della Questura di Trieste.
A Basovizza verrà deposto un mazzo di fiori sul Cippo ai Poliziotti caduti e infoibati, monumento che è stato posizionato dalla sede di Trieste dell’A.N.P:S. nell’ottobre del 2007.
Particolare importanza simbolica è il ricordo di questo luogo, dimenticato per decenni e poi ricordato dai colleghi dell’A.N.P.S..
Luogo dove hanno trovato la morte precipitando in un pozzo minerario, profondo 200 metri, numerosi prigionieri, militari, poliziotti, finanzieri e civili, “spinti” dalle milizie Jugoslave durante l’occupazione "titina" di Trieste nel 1945.
Proprio dalla Foiba di Basovizza, partirà quest’anno, la staffetta dei ciclisti del SAP che percorreranno le strade d’Italia portando con l’azzurro del SAP il messaggio di “verità” e “giustizia” e il ricordo indelebile delle vittime della mafia, del terrorismo e di ogni tipo di criminalità.
Successivamente, nell’atrio della Questura di Trieste si svolgerà la deposizione di una corona al Famedio dei caduti della Polizia.
Trieste rappresenta una tappa ormai divenuta tradizionale e imprescindibile proprio perché nelle stragi siciliane di mafia del 1993, caddero il muggesano Eddie Walter Cosina e Vito Schifani, frequentatore del 116° corso Allievi Agenti della scuola di Polizia di Trieste, successivamente, stesso infausto destino per mano della criminalità organizzata toccò a Luigi Vitulli e Vincenzo Raiola.
Il nostro Memorial Day è nato nel 1993, a un anno dalla strage di Capaci, con una serie di eventi e iniziative della durata di un mese che toccano molte città d’Italia.
Lo organizziamo ogni anno, anche a Trieste, per ritrovare insieme il senso del sacrificio di tutte le vittime della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità.
Per non dimenticare e per non dimenticarli!
Per noi del SAP, è dalla Memoria che devono nascere e rinascere ogni giorno la Verità e la Giustizia: da questo principio che ispira la nostra vita spesa dalla parte del bene e il nostro sacrificio quotidiano, inizia anche il “Cammino della Memoria della Verità e della Giustizia”.
“Verità” e “giustizia”, temi questi ultimi che sono due punti fermi del nostro Sindacato quotidianamente impegnato nella tutela degli operatori di Polizia e, in funzione di ciò, pronto ad opporsi alle disfunzioni del sistema.
Con le nostre iniziative, attraversiamo mezza Italia, da Roma a Monte Sant'Angelo, in Puglia, per portare nei luoghi meravigliosi di transito la nostra testimonianza, il tributo a chi ha sacrificato la vita per un paese migliore.
Durante tutte le soste abbiamo previsto iniziative e commemorazioni, in particolare il 18 maggio è in programma un grande evento di chiusura al santuario di San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia di Stato.
Il nostro Cammino è stato ufficialmente riconosciuto tra i “cammini storici Micaelici” dall’associazione Iubilantes, che tutela la Via Micaelica, ossia l’unico pellegrinaggio da Roma.
Un viaggio a sostegno dei nostri valori.
Insieme, continueremo a camminare e a combattere per migliorare le condizioni del nostro lavoro, del Paese e della comunità che difendiamo ogni giorno.
Auspichiamo che l’iniziativa, come momento di riflessione collettiva, possa contribuire alle finalità perseguite e che i motivi ispiratori possano trovare, per certo, forte affermazione e condivisione.
Anche quest’anno per questi motivi e valori espressi è stato chiesto e concesso il patrocinio del Comune di Trieste.
LA LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE SI COMBATTE ANCHE A TRIESTE, MA PER FARLO SERVE DI PIU’!
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Abbiamo apprezzato anche “pubblicamente” il rinforzo dei giorni scorsi, seppur minimo, dei militari e del loro impiego in presidi fissi, in modo da “recuperare” forze da utilizzare ad un compito più propriamente di Polizia, ma il fenomeno che ci sta riguardando in questi tempi da vicino, l’immigrazione proveniente dalla “Rotta Balcanica” e la stagione alla quale ci stiamo addentrando richiedono uno sforzo maggiore.
Servirebbero infatti almeno 10 militari “dedicati” per ciascuna delle sottosezioni di Polizia di Frontiera (Rabuiese, Villa Opicina e Fernetti) e con mezzi più dinamici come ad esempio i fuori strada, per poter veramente massimizzare il servizio, in attesa di un implemento “strutturale” e far fronte alla carenza di organico della Polizia di Frontiera: in realtà il vero ed unico personale ad aver competenze e professionalità specifiche.
E’ chiaro che l’ideale sarebbe l’aggregazione proprio di operatori di Polizia con queste caratteristiche.
Non da meno, è urgente l’arrivo di autovetture della Polizia di Stato, idonee alla perlustrazione di quei territori che presentano strade non facilmente percorribili da semplici “utilitarie” che ad oggi rappresentano il mezzo standard per questo tipo di servizio.
Riteniamo che i rintracci ormai quotidiani, non solo quelli alla ribalta della cronaca locale, attestino che il problema vado affrontato anche nella direzione di un miglioramento capillare delle singole sottosezioni di Polizia di Frontiera.
Non risolto poi il problema dei luoghi dove accogliere numeri così elevati di persone durante il disbrigo delle pratiche previste dalla legge.
Utile poi sarebbe l’istituzione delle pattuglie miste con la Polizia Slovena, la revisione e il miglioramento dei protocolli di riammissione nel territorio sloveno.
POSITIVO L’ACCORDO CON LA TRIESTE TRASPORTI PER L’UTILIZZO DELLE TELECAMERE
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Le telecamere oggi sono un grandissimo aiuto per le forze dell'ordine, per accertare quello che è successo e risalire agli autori di reati ed azioni che vanno contro il bene comune.
Utilissime sono infatti quelle della Trieste Trasporti che sono già state in molti casi “essenziali” per l'attività investigativa.
Bene quindi il nuovo protocollo che è stato firmato dal Prefetto di Trieste Valerio Valenti con il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e l’Amministratore delegato di Trieste Trasporti Aniello Semplice, che darà un maggiore e immediato utilizzo delle immagini alle forze dell’ordine, agevolando non di poco il loro lavoro.
Intese, come quella siglata, servono a poter sfruttare al meglio l’utilizzo di strumentazioni moderne e adeguate come queste: non servono solo mezzi quindi, ma anche normative e protocolli utili ad un miglior e maggior utilizzo delle attrezzature.
Sicuramente le telecamere non possono sostituirsi agli operatori di Polizia, ma sono senza ombra di dubbio uno strumento di "verità" e proprio per questo che il SAP lotta da anni per dotare gli operatori di polizia, ma anche le autovetture e gli ambienti di lavoro di questi preziosi dispositivi.
BUONE FESTE
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La Segreteria Provinciale del SAP di Trieste augura una serena Santa Pasqua a tutti.