COMIZIO CHOC OFFENDE PIERLUIGI E MATTEO. ABBIAMO CHIESTO AL CAPO DELLA POLIZIA DI ATTIVARSI
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Un comizio choc, quello tenutosi a Trieste qualche giorno fa e che, a nostro avviso, si traduce in un vile attacco alla memoria di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due colleghi barbaramente uccisi a Trieste lo scorso 4 ottobre. Per tale ragione, abbiamo scritto una lettera al Capo della Polizia Franco Gabrielli, allegandogli il video disponibile nel link, chiedendogli di attivarsi al fine di tutelare l’onorabilità e la memoria di chi veste una divisa. Un vero Capo difende i suoi uomini e lo fa soprattutto se vilmente attaccati.
TRIESTE, FONDINA SI SPEZZA: ANCORA COL FIATO SOSPESO, SFIORATA L'ENNESIMA TRAGEDIA
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Un'altra tragedia è stata sfiorata la scorsa notte a Trieste.
I colleghi sono intervenuti per sedare una rissa tra stranieri e, nella concitazione, la fondina di un collega si è spezzata sempre nello stesso maledetto punto.
La pistola è finita per terra e solo grazie alla prontezza dei colleghi, è stata messa in sicurezza.
Ancora una volta siamo ci troviamo a fare i conti con dotazioni difettose.
Le fondine continuano a rompersi e questo è molto pericoloso perché la pistola potrebbe essere afferrata da chi non dovrebbe.
Chiediamo che chi di dovere si assuma le responsabilità e provveda quanto prima a cercare soluzioni per questo annoso problema. Abbiamo fatto presente in più occasioni le criticità.
Vi è la necessità di mettere gli operatori in condizioni di operare in sicurezza per la loro incolumità.
Purtroppo , con una recente circolare del Capo della Polizia, è fatto divieto ai colleghi di indossare parti della divisa o equipaggiamenti acquistati di tasca propria, per compensare le carenze o rendere più efficienti quelli forniti dall’Amministrazione, seppur conformi con questi ultimi
TUTELE LEGALI: DOBBIAMO PROVVEDERE DA SOLI!
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Garanzie funzionali: è da tempo che il SAP le sta chiedendo!
Viviamo un’epoca, dove le forze dell’ordine sono troppo spesso ingiustamente, falsamente sotto la lente di ingrandimento e sotto accusa per fatti accaduti nell’espletamento del loro dovere e gli operatori di polizia sono lasciati soli da un’Amministrazione che si dimostra così lontana alle necessità del personale.
Il SAP di Trieste, nell’attesa e speranza che venga al più presto messa mano sulla questione delle “garanzie funzionali”, grazie all'indispensabile contributo economico del “Gruppo Cerbone” di Trieste, ha stipulato una polizza assicurativa a favore dei propri associati per tutte quelle spese necessarie alla propria tutela legale nel caso di “imprevisti” nell’adempimento delle proprie funzioni.
Un segnale di vicinanza ai poliziotti triestini al quale ha dovuto provvedere la nostra organizzazione sindacale grazie all'apporto determinante di un “privato”, una tutela che invece dovrebbe essere direttamente data dal Dipartimento e per il quale il SAP da tempo si sta battendo.
Una sicurezza in più per gli uomini e le donne della Polizia di Trieste che potranno operare con più serenità sulle strade del capoluogo giuliano, senza il timore di vedersi decurtato uno stipendio già piuttosto scarso, in caso di “atto dovuto” per aver sostanzialmente fatto il proprio dovere.
Una paura, quella del rischio di vedersi inghiottito dalla macchina lenta della giustizia oltre che quella della gogna mediatica, ben più forte a quella di mettere a rischio la propria incolumità.
Ancora un’altra iniziativa del SAP quindi, che si affianca a quella della “polizza per gli autisti” dei mezzi di Polizia, volta sia a tutelare i propri iscritti, ma anche a denunciare all'opinione pubblica a quali difficoltà la categoria è quotidianamente esposta per poter operare nelle migliori condizioni per il bene della brava gente.
Con questa iniziativa e “sensibilizzazione”, ci auguriamo che la stagione dei “preziosi ed encomiabili aiuti da parte di privati”, venga sostituita con una nuova: quella diretta del Dipartimento della P.S. volta a garantire le tutele necessarie per far svolgere bene questa professione che riserva già di per se molte insidie.
Tocca al “datore di lavoro” dare queste tutele e non chi come il SAP “difende i difensori”.
SODDISFAZIONE DEL SAP PER L’APPROVAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA MOZIONE SULLE DOTAZIONI ALLE FORZE DI POLIZIA
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Soddisfazione da parte del SAP per l’approvazione della mozione presentata in Consiglio regionale dalla Lega e sottoscritta da Fdi per stanziare risorse a favore dell'equipaggiamento delle Forze dell'Ordine operanti in Friuli Venezia Giulia.
Peccato che in una dimostrazione così concreta, dopo la tragedia del 4 ottobre scorso, di vicinanza da parte delle forze politiche, è mancato nelle operazioni di voto il supporto del PD, del Patto per l’ autonomia e di Cittadini.
Ora, c’è la necessità che quanto avvenuto nel Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia con l’approvazione della mozione, sia solo il principio di iniziative ancor più strutturate ed importanti, in ambito nazionale affinché si possa mettere mano all’apparato sicurezza, che oggi si trova così debilitato, a causa di politiche sbagliate che si sono protratte per troppi anni
“NECESSARIO PER LA POLIZIA DI STATO DISPORRE DI UNA PROPRIA UNITÀ CINOFILA”
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31.10.2019 – 15.20 – Ripristinare le unità cinofile della Polizia di Stato a Trieste, questa la richiesta del SAP – Sindacato Autonomo di Polizia che rinnova la richiesta, già portata all’attenzione del pubblico lo scorso 11 settembre 2018. “Operazione Alto Impatto, una bella attività quella della Polizia ferroviaria svolta in collaborazione con le unità cinofile della Guardia di Finanza” commenta il Segretario Provinciale, Lorenzo Tamaro che però sottolinea la necessità della Polizia di disporre di una propria squadra cinofila, in modo da poterla gestire autonomamente, senza dover ricorre a quella delle Fiamme Gialle. Il problema si presenta infatti, quando l’unità si trova a dover far fronte a più richieste contemporaneamente che richiedono il loro intervento. Il SAP ritiene che “Una provincia come quella giuliana, crocevia con l’est, necessiti di unità cinofile, unità che potrebbero ben operare sia nell’ambito degli stupefacenti, che in quello degli esplosivi, connubio ideale nell’affrontare efficacemente le problematiche sociali emergenti”.
È dal 2002 che la Polizia di Stato si ritrova sguarnita di un proprio Nucleo Cinofili, chiuso in teoria solo momentaneamente ma che da allora non ha più riaperto i battenti, malgrado non sia mai stato formalizzato un decreto a tal fine. Una cosa che al momento, apparentemente potrebbe non sembrare poi così vitale, d’altronde la Polizia di Stato del capoluogo giuliano deve già far fronte ad altri problemi ben più importanti, primo fra tutti, quello legato alle dotazioni, tuttavia, fa presente il Segretario Tamaro “Le unità cinofile sono impiegate in moltissime attività di supporto alla Questura, ai Commissariati, alla Polfer, alla Polizia di Frontiera ecc”.
Il SAP ricorda inoltre che, a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico, il ministero ha dato il via all’ormai consueto progetto “Scuole sicure”, il quale vede coinvolte anche le strutture scolastiche triestine. A Trieste purtroppo, come nelle altre città, il fenomeno del micro spaccio è in costante aumento e coinvolge fasce d’età sempre più giovani; secondo le ultime statistiche, è stato rilevato un incremento del 10% in più sul consumo di droghe tra i minori, dato molto preoccupante che non può essere sottovalutato: “Problema che va affrontato sia dal punto di vista educativo che sul piano della prevenzione con specifici servizi della Polizia di Stato, condotti con le suddette unità cinofile”. La presenza delle Forze dell’Ordine coadiuvate da una squadra cinofila, fuori dagli istituti scolastici, permetterebbe quindi di mettere in campo meno operatori di polizia che potrebbero essere impiegati altrove, e al contempo, di svolgere un’azione efficace per scoraggiare lo spaccio di stupefacenti tra i giovanissimi. Il Segretario ha poi concluso il suo intervento dichiarando: “Riteniamo che la re-istituzione delle unità cinofile della Polizia di Stato sia necessaria per le esigenze del capoluogo di regione”.