Lorenzo TAMARO in diretta su tele quattro - Sveglia Trieste 28.11.2020
organici in vista dei prossimi movimenti , flussi migratori e Polizia di Frontiera , Colleghi e Covid-19
organici in vista dei prossimi movimenti , flussi migratori e Polizia di Frontiera , Colleghi e Covid-19
CONFLITTO E FUOCO il nuovo libro di ANNA VALLE , psicologa e Consigliere Provinciale del SAP Padova
L’atto di togliersi la vita è una scelta che alcuni individui compiono in determinante situazioni. In genere, fattori come far parte di una famiglia, avere dei figli, poter contare sul supporto sociale, avere la capacità personale di affrontare i problemi sono sufficienti a proteggere le persone dal farsi del male. Succede però che, in certi casi, alcune circostanze avverse prendono il sopravvento. Il confronto tra il numero dei suicidi degli appartenenti alle Forze dell’Ordine ed il numero dei suicidi della popolazione generale ha allarmato i diretti interessati al punto di voler affrontare loro stessi questa tematica in modo concreto. Conflitto e fuoco è la risposta che poliziotti italiani hanno dato alla domanda: ci sono differenze tra il suicidio di un operatore di polizia e un cittadino normale? Il titolo contiene già una risposta, infatti, il possesso dell’arma di servizio durante un momento di grave crisi, può far precipitare una situazione già grave. Le esperienze di servizio narrate da segretari sindacali e la ricerca svolta con l’Università degli Studi di Psicologia di Padova che ha visto la partecipazione di 756 iscritti al sindacato di categoria, danno un contributo unico alla comprensione della tematica. Le conclusioni, in vista della prevenzione di questo fenomeno, possono suggerire una direzione per migliorare le condizioni lavorative e di benessere generale.
il Sap "Sveglia Trieste"
Quello che è successo in questi giorni a Napoli, Roma, Torino e Milano sono gli ulteriori fatti gravissimi dopo quelli già accaduti recentemente in altre città.
Ancora una volta Poliziotti e Carabinieri aggrediti, nel compiere il proprio dovere e fare rispettare la legge, per ripristinare l’ordine.
Atti di inaudita gravità, che lo Stato non riesce a fermare; non riesce nemmeno a garantire la tutela dei suoi servitori.
Gli scontri, seppure contenuti, di Piazza Libertà a Trieste, avvenuti per allontanare gli “antagonisti” da una manifestazione regolarmente autorizzata ed il lancio di fumogeni contro le forze dell'ordine in Piazza Unità a Trieste, evidenziano che la tensione è ormai a livelli preoccupanti e destinata ad aumentare e che gli operatori di Polizia saranno sempre più chiamati ad intervenire ed essere oggetto di violenze “gratuite” quanto “criminali”.
Per questo motivo ancora una volta chiediamo maggiori tutele attraverso l’introduzione delle garanzie funzionali, protocolli operativi, regole di ingaggio e tutele legali.
Servono anche strumenti come le “bodycam” e telecamere da mettere in ogni ambiente, storica battaglia sindacale della verità del SAP, a testimoniare l’operato delle FF.OO, senza poi tralasciare il Taser, sempre più indispensabile per poter gestire al meglio ed in sicurezza molte situazioni.
Indispensabile, infine, un ripianamento degli organici, alla luce di una carenza attuale complessiva che ammonta a circa al 20%, dato che andrà ad acuirsi nei prossimi anni a causa di un numero importante di pensionamenti e che proprio nella prevenzione della diffusione del Covid-19 ha già evidenziato tutte le sue lacune.
Nelle aggressioni patite dalle forze di Polizia e nelle tensioni di piazza di questi giorni c'è tutto il risvolto pratico di una politica che non ha saputo trovare gli opportuni provvedimenti ad una situazione che vige dallo scorso marzo e che oggi trova puntualmente come unico bersaglio e valvola di sfogo gli uomini in divisa.
Si trovino soluzioni politiche sensate piuttosto che scaricare sulle forze di polizia la rabbia dei cittadini.